Consigli per l’addestramento dei cani da ferma

di | 5 Ottobre 2013

Addestrare un cane da ferma non è difficile: è necessario applicarsi con costanza e gradualità, dotarsi di una buona dose di pazienza e, soprattutto, fornire al proprio cane pochi comandi, chiari e brevi, accompagnati dai giusti gesti.

Cane da ferma

Sebbene i comandi verbali possano essere personalizzati (con il passare del tempo il cane risponderà alle vostre esigenze attraverso i soli comandi non verbali, ovvero i gesti), la convenzione vuole che con la parola “chiamata” il cane debba correre ai piedi del padrone, e che con il comando “terra” si arresti l’azione dell’animale, facendo in modo che si accucci e ponga il muso verso la direzione desiderata.

 

Tra gli altri principali comandi che il cane da ferma imparerà, vi è il comando “va” – che indica la ripresa dell’azione nella direzione indicata dalla mano del padrone, il comando “dietro” – attraverso il quale il cane abbandonerà l’azione per tornare verso il padrone, il comando “seduto” – con il quale il cane si siederà sulle zampe posteriori e il comando “porta” – mediante il quale il cane dovrà recuperare la selvaggina individuata.

 

Al di là della personalizzazione o della standardizzazione dei comandi, ricordiamo come l’addestramento debba essere seguito con la massima attenzione, rispettando il cane e provando a premiarlo con ricompense e carezze (piuttosto che punirlo quando sbaglia i comportamenti richiesti). Per quanto invece attiene il miglior periodo di iniziazione, già raggiunti i 5 – 7 mesi di età il cane può essere pronto per avere a che fare con la selvaggina, soprattutto se di piccole dimensioni.

 

Così come avviene per i cani non da ferma, diventa molto importante scegliere il miglior luogo di addestramento. Per i cani da ferma l’ideale è un campo con erba ben distribuita e non più alta di 10 centimetri: la quaglia o l’altro animale da selvaggina sarà posto solamente in un secondo momento, una volta che il cane si sarà ambientato al territorio.

Cani da ferma

Ad ogni modo, affinchè l’addestramento abbia successo, è meglio cambiare il campo di addestramento con periodicità, in maniera tale che al cane si presentino delle situazioni sempre nuove. Una buona idea è anche quella di cambiare tipologia di selvaggina, o mettere più di una selvaggina nello stesso campo di addetramento. Attenzione infine a non tralasciare un aspetto sonoro molto importante: la paura dello sparo. Per superarla di solito si procede per gradi, sottoponendo il proprio cane allo “shock” di uno sparo a salve, dapprima da lontano, e quindi sempre più vicino. In questo modo il cane si abituerà allo sparo, soprattutto se il padrone avrà avuto la cura di rassicurarlo in qualsiasi momento.

 

Un buon libro per addestramento cani potrà venire in vostro soccorso in qualsiasi momento, guidandovi nel raggiungimento del comportamento desiderato dal vostro amico a quattro zampe!